Verbi Predicativi
⇨ il Predicato Verbale
testo - pag.1
Destino
Perché, alla fine una scheggia di giustizia c'era ancora nel mondo.
Perché da qualunque parte si volessero girare i fatti, nessuno avrebbe mai potuto negare che la colpa di quanto era accaduto era soprattutto sua, di Baybars e della sua perenne indecisione.
E poi, forse, nemmeno le montagne potevano accettare le parole vigliacche e piene di vergogna che il Re dei Cumani aveva pronunciato qualche sera prima nella tenda. Forse perfino le rocce silenziose e la neve, la luna e l'Erdély, la terra e gli animali avevano dovuto prendere atto di quanto meschino fosse stato il suo cuore di Re senza corona. Vergogna e ignominia per lui, dunque, per essersi permesso di sporcare in modo così disgustoso il dono della vita: quello che per qualche attimo era cresciuto dentro di lei, per poi abbandonarla per mano di uomini altrettanto meschini e codardi.
E uno di loro stava dall'altra parte del burrone.
E lei non poteva fare niente, in quel momento, per poter anche solo pensare di acciuffarlo.
Urlò.
(Matteo Strukul, "I cavalieri del Nord")
(proff. Galeotti e Vecchi)
lessico - pag.1
una scheggia di giustizia = un piccolo frammento; con questa metafora l'autore vuole farci capire che la giustizia ancora non era morta, che anche se in pochi luoghi o in pochi cuori, viveva comunque. Dà un messaggio di speranza.
meschino = povero di animo e di spirito, vile, senza valori
Curiosità: se controlli l'origine della parola, puoi vedere che deriva dall'arabo misqin = persona povera, indigente. Il termine è presente anche in altre lingue (fai una ricerca in proposito), ed esprime una condizione di commiserazione. In italiano, "meschino" nasce con una sfumatura di significato che indica una povertà materiale, mentre oggi ha acquisito una accezione diversa, più orientata verso il significato di "persona mediocre, con scarso valore morale"
ignominia = grave disonore, infamia
codardo = comportamento da vigliacco, tipico di un traditore (è una sorta di sinonimo di meschino e ne rafforza il significato)
(proff. Galeotti e Vecchi)
guida - pag.1
Dal testo alla teoria
Nel brano che ti proponiamo alla pagina "Testo" trova tutti i predicati verbali.
Fai attenzione: potrebbero esserci anche esempi di predicati nominali o di verbo essere usato come predicato verbale (alcuni casi te li abbiamo già evidenziati)
Discuti poi con i compagni e l'insegnante, proponendo esempi da te inventati, per capire meglio l'elemento spiegato nelle pagine di "Teoria".
(proff. Galeotti e Vecchi)
guida - pag.2
Oltre il testo
Alle pagine "Testo" di questo gruppo di voci ti proponiamo dei brevi passi presi dall'ultimo romanzo di Matteo Strukul, "I cavalieri del nord".
Si tratta di un romanzo storico con elementi fantastici, che ti può offrire numerosi spunti di riflessione e discussione con i tuoi compagni e con l'insegnante:
- intanto puoi cercare i luoghi storici in cui la vicenda si svolge (dalla Russia baltica alla Transilvania) e puoi documentarti sull'epoca (il 1240) in cui è ambientata, per esempio puoi costruire una linea del tempo su cui collocare sia i fatti storici che le vicende del romanzo;
- dopo puoi cercare informazioni sui cavalieri teutoni, un ordine religioso monastico-militare che operava in quel periodo come braccio armato della Chiesa nella lotta per l'evangelizzazione di nuovi territori, al pari dei ben più noti cavalieri templari e comparare la loro storia;
- inoltre puoi trovare collegamenti tra questo romanzo e altre opere ambientate negli stessi luoghi, quali "Dracula";
- ancora puoi anche vedere alcuni film che si collegano al romanzo e poi discutere delle tematiche, delle somiglianze e differenze, dei personaggi e quant'altro con i tuoi compagni e con l'insegnante. Ti suggeriamo alcuni titoli: dal più antico "Aleksandr Nevskij" di S.M. Ejzenstejn, al più recente "L'ultimo dei templari" (di Dominic Sena in cui i due cavalieri protagonisti presumibilmente sono dei Teutoni); oppure "Le Crociate" di Ridley Scott
- infine, poiché il romanzo narra di un viaggio lungo ben 6000 km, puoi riflettere coi tuoi compagni sulla metafora universale del viaggio.
Analizza la struttura narrativa del romanzo: discuti la tipologia delle sequenze e rintracciane alcune esemplificative, riconosci i personaggi, delineane le caratteristiche e trova collegamenti con altri personaggi letterari, riconosci fabula e intreccio e lo scarto tra di loro (anacronie e rapporto tempo e durata).
In un secondo tempo discuti con i tuoi compagni quali elementi del romanzo puoi ricondurre al vero, quali al verosimile e quali all'inverosimile; per questo lavoro ti sarà d'aiuto la guida dell'insegnante che ti spiegherà le differenze tra le varie categorie (romanzo storico, fantastico, ecc).
Potresti, infine, informarti sulla differenza tra clero secolare (cioè i religiosi che vivono nel secolo) e clero regolare (cioè coloro che vivono in comunità religiose secondo i dettami di una Regola). Per esempio puoi riconoscere una simile distinzione nelle varie figure di religiosi presenti nei Promessi Sposi.
(proff. Galeotti e Vecchi)
teoria - pag.1
Il PREDICATO è la parte della frase che PREDICA cioè che dà informazioni riguardo al soggetto.
Esistono due tipi di predicato: NOMINALE e VERBALE
Il predicato verbale è costituito da una voce di un verbo dal significato compiuto in se stesso, cioè non necessita obbligatoriamente di parti che ne completino il senso.
Esempio: Giulia ama l'arte
Esempio: Roman corre.
Esempio: Aisha si trucca.
Per chiarirti meglio la differenza tra predicato verbale e nominale, ricorda che:
- Il predicato nominale ti spiega cos'è o com'è il soggetto della frase.
- Il predicato verbale ti dice cosa fa o in che condizione o luogo si trova il soggetto della frase.
(proff. Galeotti e Vecchi)
esercizi - pag.1
ESERCIZIO 1
Assieme ai tuoi compagni trova gli errori presenti nelle frasi, poi discutete per capire perché sono sbagliate e come vanno corrette
1. È stato trovato una borsa con dentro un computer portatile
2. Tutti i studenti vadino in cortile
3. Venghino, signori, venghino! Più gente entra, più bestie si veddono
4. Andrea e Giulio è stato premiato dall'allenatore
5. Mi sembra che va bene così
6. Se venivi con noi al cinema, sono certi che ti divertivi
7. Appena potrei, porterò a spasso il cane
8. Serena e Paola si annoia al cinema
9. Luca è Anna sono stanche dopo aver fatto una lunga corsa
10. Non credi che sara il caso di darglielo oggi il regalo ad Anna?
(proff. Galeotti e Vecchi)
esercizi - pag.2
ESERCIZIO 2
Riconosci nel brano tutti i predicati verbali.
Era una bella mattina di fine novembre. Nella notte aveva nevicato un poco, ma il terreno era coperto di un velo fresco non più alto di tre dita. Al buio, subito dopo laudi, avevamo ascoltato la messa in un villaggio a valle. Poi ci eravamo messi in viaggio verso le montagne, allo spuntar del sole. Come ci inerpicavamo per il sentiero scosceso che si snodava intorno al monte, vidi l'abbazia. Non mi stupirono di essa le mura che la cingevano da ogni lato, simili ad altre che vidi in tutto il mondo cristiano, ma la mole di quello che poi appresi essere l'Edificio. Era questa una costruzione ottagonale che a distanza appariva come un tetragono (figura perfettissima che esprime la saldezza e l'imprendibilità della Città di Dio), i cui lati meridionali sì ergevano sul pianoro dell'abbazia, mentre quelli settentrionali sembravano crescere dalle falde stesse del monte, su cui s'innervavano a strapiombo. Dico che in certi punti, dal basso, sembrava che la roccia sì prolungasse verso il cielo, senza soluzione di tinte e di materia, e diventasse a un certo punto mastio e torrione (opera di giganti che avessero gran familiarità e con la terra e col cielo). Tre ordini di finestre dicevano il ritmo trino della
sua sopraelevazione, così che ciò che era fisicamente quadrato sulla terra, era spiritualmente triangolare nel cielo. Nell'appressarvici maggiormente, si capiva che la forma quadrangolare generava, a ciascuno dei suoi angoli, un torrione eptagonale, di cui cinque lati si protendevano all'esterno - quattro dunque degli otto lati dell'ottagono maggiore generando quattro eptagoni minori, che all'esterno si manifestavano come pentagoni. E non è chi non veda l'ammirevole concordia di tanti numeri santi, ciascuno rivelante un sottilissimo senso spirituale. Otto il numero della perfezione d'ogni retragono, quattro il numero dei vangeli, cinque il numero delle zone del mondo, sette il numero dei doni dello Spirito Santo. Per la mole, e per la forma, l'Edificio mi apparve come più tardi avrei visto nel sud della penisola italiana Castel Ursino o Castel dal Monte, ma per la posizione inaccessibile era di quelli più tremendo, e capace di generare timore nel viaggiatore che si avvicinasse a poco a poco. E fortuna che, essendo una limpidissima mattinata invernale, la costruzione non mi apparve quale la si vede nei giorni di tempesta. Non dirò comunque che essa suggerisse sentimenti di giocondità. Io ne trassi spavento, e una inquietudine sottile. Dio sa che non erano fantasmi dell'animo mio immaturo, e che rettamente interpretavo indubitabili presagi iscritti nella pietra, sin dal giorno che i giganti vi posero mano, e prima che la illusa volontà dei monaci ardisse consacrarla alla custodia della parola divina.
(Umberto Eco, "Il nome della rosa")
(proff. Galeotti e Vecchi)